EUNOS
Attività Riabilitative
COLLOQUI MOTIVAZIONALI INDIVIDUALI
I membri dell’équipe terapeutica utilizzano questo strumento per valutare l’andamento del progetto riabilitativo individualizzato di ogni utente. In questi incontri si monitora in particolare la motivazione del paziente al percorso comunitario e alla partecipazione alle attività proposte. Nel caso di una flessione della motivazione, si indagano le cause responsabili di questa condizione e si interviene cercando insieme nuovi stimoli e nuovi contesti di lavoro. Questo continuo lavoro di monitoraggio viene effettuato con il supporto di scale di valutazione e con un rendiconto periodico della componente motivazionale per ogni utente.
EDUCAZIONE PSICOCORPOREA
L’educazione psicocorporea è un’attività che abbraccia due differenti gruppi riabilitativi proposti nella struttura: il gruppo ginnastica e il gruppo benessere. Il gruppo ginnastica si propone di favorire uno stile di vita più sano attraverso lo svolgimento di ginnastica dolce, stretching, rilassamento muscolare e passeggiate nel parco. L’attività motoria viene proposta sia come attività ludica, sia come componente di salute in ottica preventiva e di mantenimento di buone condizioni fisiche. Il gruppo benessere è uno spazio utilizzato a diversi scopi. Innanzitutto all’interno di esso vengono monitorati e registrati i parametri vitali di ogni paziente. Questo gruppo ha la finalità di favorire comportamenti funzionali ad uno stile di vita sano. In questo spazio, quindi, vengono analizzati il comportamento alimentare e lo stile di vita di ogni utente. Il nodo centrale dell’attività risiede nella discussione delle proprie abitudini alimentari e delle modalità con cui ci si prende cura rispetto alle problematiche inerenti alla salute fisica. Questo gruppo possiede un approccio anche psicoeducazionale, in quanto vengono focalizzate anche tematiche inerenti all’assunzione della terapia farmacologica psichiatrica, i suoi effetti sui sintomi, gli effetti collaterali e gli effetti dell’assunzione a livello fisico, favorendo contemporaneamente sia la compliance farmacologica che l’assunzione di comportamenti funzionali volti a diminuire eventuali effetti secondari della terapia.
FOCUS GROUP
Il focus group è un’attività riabilitativa di gruppo i cui partecipanti si confrontano rispetto ad un tema, un problema o una situazione. Gli utenti hanno la possibilità di discutere con libertà rispetto ad un determinato argomento, sotto la supervisione di un conduttore che favorisce il libero flusso delle idee. Il tema al centro degli incontri può essere indicato dal conduttore, dai partecipanti e spesso riguarda le contingenze che incorrono nella quotidianità del vivere insieme della comunità. Questa attività possiede molteplici finalità. In prima analisi, fornisce informazioni rispetto agli utenti, il loro modo di pensare, le modalità relazionali e cognitive. Soprattutto nella discussione di temi inerenti la vita di comunità, è un importante indicatore della condizione attuale del gruppo, della motivazione al percorso riabilitativo e della capacità di problem solving dei singoli utenti. In quest’ottica il focus group è una tecnica molto efficace non solo per comprendere meglio le dinamiche sociali interne in un gruppo, ma soprattutto offre soluzioni operative per modificare il contesto comunitario, dinamico ed in continuo mutamento, nel caso in cui non sia più funzionale ad accogliere i bisogni terapeutici del gruppo che lo vive.
MODIFICABILITA' COGNITIVA
L’esperienza di ognuno avviene sia per esposizione diretta all’ambiente sia attraverso la trasmissione culturale. L’interazione con i genitori e gli adulti rappresenta l’esperienza più significativa e attivante per lo sviluppo dell’individuo. Di conseguenza un’esperienza di apprendimento è una delle principali fonti di plasticità e flessibilità del soggetto che diventa consapevole dei propri processi cognitivi e capace di elaborare in modo autonomo i dati dell’esperienza. Feuerstein , allievo di Piaget, parte dallo schema S-O-R (Stimolo-Organismo- Risposta) che costituisce l’evoluzione dello Stimolo-Risposta di matrice comportamentista e lo modifica, introducendo la presenza di un individuo (H= Homo) il “ mediatore” che facilita l’apprendimento che si realizza quando tra il mondo e l’organismo si interpone un Mediatore che seleziona ed organizza gli stimoli e ne regola qualità, intensità e durata, favorendo in questo modo il processo di acquisizione, comprensione e introiezione dell’esperienza. In tale ambito è centrale la strutturazione di un ambiente adeguato allo sviluppo della persona in quanto perché la modificabilità si attui è necessario che l’individuo sia integrato in un ambiente che lo stimoli ad applicare quanto esperito e appreso. Un ambiente modificante è un ambiente aperto e senza pregiudizi basato sul rispetto di ognuno, è un ambiente esigente che suscita il bisogno di attivare le risorse individuali che supera l’atteggiamento passivo accettante che molte volte viene messo in atto, verso persone con difficoltà, anche se nasce da buone intenzioni, è in realtà demotivante e svalutante.
LABORATORIO CUCINA
Gli obiettivi che si intendono raggiungere attraverso il laboratorio cucina sono:
- Il rispetto delle regole del setting, stabilite e condivise in una fase preliminare dell'attività
- Favorire la cura del sé e la cura dell'igiene personale come requisito necessario di partecipazione
- Lavorare sullo sviluppo di competenze relazionali complesse, come il coordinamento tra partecipanti, la divisione delle varie particelle di attività per poter raggiungere insieme l'obiettivo comune della preparazione del piatto
- Lavorare sulla riabilitazione di funzioni cognitive specifiche come l'attenzione, la concentrazione, il problem solving e l'ascolto attivo
- Favorire la manualità e l'autonomia nella preparazione di un pasto
- Restituire al paziente le dimensioni spaziali e soprattutto temporali connesse con le fasi di realizzazione di una pietanza
- Attuare gli obiettivi sopra descritti in una dimensione ludica al fine di restituire un senso di appagamento e benessere emotivo e rafforzare la coesione di gruppo.
Lo scopo ultimo dell'attività cucina è di sviluppare nel paziente la competenza nella preparazione dei pasti, indispensabile per il reinserimento sociale.
SOCIAL SKILLS TRAINING
Il social skills training è una tecnica riabilitativa finalizzata al potenziamento o recupero di alcune specifiche abilità sociali degli utenti che risultano carenti dopo accurata osservazione e valutazione strutturata. Il metodo consiste nell’addestramento dell’abilità target volto allo sviluppo della stessa al fine di garantire una vita sociale soddisfacente e, quindi, un miglioramento della Qualità della Vita. Questo intervento ha lo scopo di sostenere l’utente nella gestione delle relazioni sociali e delle problematiche relative ad essa, ad affrontare le pressioni e lo stress derivate dal vivere quotidiano. Le abilità sociali da valutare, monitorare a addestrare sono molteplici:
- Capacità di prendere decisioni Decision Making
- Capacità di risolvere problemiProblem Solving
- Comunicazione efficaceTraining Asservito
- Gestione delle emozioni
- Gestione dello stress
Questa attività si svolge sia in setting gruppale che individuale. L’obiettivo ultimo del Social Skills Training è il maggior livello possibile di autonomia sociale. Quando si fa riferimento alle competenze sociali e all’autonomia sociale, il primo obiettivo da raggiungere è una buona cura di sé, la base per ottenere relazioni soddisfacenti con l’altro. L’attività del Social Skills Training propone anche il training della cura di sé, in un setting prevalentemente individuale. Il Social Skills Training prevede sia un lavoro all’interno della struttura, sia uscite fuori dal contesto comunitario per offrire la possibilità di osservare e sperimentare nuove abilità e competenze relazionali.